La diagnostica artistica consente di determinare lo stato di conservazione di opere d’arte, tra cui anche le tele artistiche. Con specifiche tecniche di analisi è possibile risalire allo storico dell’opera.
I primi esperimenti con i raggi X sui dipinti risalgono al 1929. Nonostante al tempo non fossero disponibili le moderne tecnologie di analisi, bensì generatori a raggi molli e pellicole di origine medicale, i risultati ottenuti per lo studio delle Opere d’Arte furono notevoli.
La radiografia a quel tempo consentiva di svelare dipinti falsi attraverso il semplice confronto delle pellicole eseguite con opere certe dello stesso artista. Non solo, già al tempo i raggi x rivelavano il legno impiegato per le tavole, la trama delle tele, il tipo di pennelli usati e molte altre informazioni sulla tecnica pittorica utilizzata.
Evidenzia la diversa densità dovuta alla presenza di parchettatura sul retro della tavola con evidenti segni di impronte digitali dell’artista.
Dipinto su tela
“Madonna col Bambino” Sec. XIV
Particolare radiografico: evidenzia la desìnsità dovuta alla presenza di parchettatura sul retro della tavola con evidenti segni di impronte digitali dell'artista
A differenza delle analisi di superficie, come gli esami riflettografici, a raggi ultravioletti o raggi all'infrarosso, radiografia a raggi x e gammagrafia sono considerati esami di profondità.
Infatti i raggi X attraversano tutto lo spessore del dipinto e imprimono sulla pellicola le immagini in profondità rivelando lo stato conservativo dell'opera, lo strato preparatorio, i pentimenti dall'artista in corso d'opera o a distanza di tempo, eventuali interventi di altri artisti o di restauro conservativo, come gli strappi e le successive rifoderature.
La gammagrafica, invece, viene impiegata per indagare lo stato conservativo delle statue, indipendentemente dal loro spessore o materiale.
Jacopo Bellini, Venezia 1369-1471
"Madonna con Bambino"
Accademia Carrara - Bergamo
Tavola in pioppo, nella parte superiore vi sono inseriti 9 chiodi di cui 2 di dimensioni notevoli. Cunicoli di tarli con fori di uscita degli insetti. Sul profilo della spalla destra della Madonna vi è raffigurato un fiore.
Gentile Bellini, Venezia 1429-1507
Ritratto di Gian Francesco Gonzaga
Accademia Carrara - Bergamo
Macrofotografia a luce radente
L’infrarosso consente di registrare lo stato pittorico superficiale del dipinto, mettendo in evidenza eventuali disegni preparatori, pentimenti e firma dell’artista.
Questa tecnica consiste nell'illuminare la tela in superficie con lampade all'ultravioletto. Il fascio radiante UV sollecita tutta la parte esteriore del dipinto evidenziando con una diversa intensità luminosa le zone ritoccate in epoca successiva rispetto a quella di realizzazione.
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